I Lancieri dell’Asia

La squadra che aveva fatto innamorare l’Europa non c’èra praticamente più. Smantellata, dopo circa un lustro di successi in patria e in Europa. Era iniziato tutto nel 1973, quando Cruijff aveva raggiunto Michels a Barcellona e l’allenatore Kovács era passato a guidare la nazionale francese. Poi anche Neeskens era andato in Catalogna, Haan era passato all’Anderlecht, Blankenburg all’Amburgo e Rep al Valencia. Nonostante l’arrivo del bomber Ruud Geels dal Club Brugge, nel 1974 l’Ajax aveva chiuso senza trofei per la prima volta dopo cinque anni, e anche la stagione seguente non avrebbe detto nulla di diverso. Il ciclo del totaalvoetbal era finito, e i Lancieri dovevano andare a caccia di nuovi talenti su cui costruire il proprio futuro. Nessuno si poteva aspettare che la squadra che aveva rivoluzionato il calcio mondiale sarebbe ripartita da due ragazzi che affondavano le proprie radici nell’Estremo Oriente.

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Totale

Il ragazzo è giovane, ma alto e robusto, un bravo atleta; ha appena compiuto diciott’anni, e l’unico Ajax che ricorda distintamente è quello allenato dai suoi connazionali: prima Distelbrink, per un pugno di partite appena, poi Halpern e De Wit, ma soprattutto Van Kol, il coach che c’era quando entrò nella giovanili. L’inglese che l’ha sostituito dicono sia una leggenda, dicono che è merito suo se l’Ajax ha un settore giovanile tanto organizzato come quello in cui lui ha giocato fino a qualche mese prima. Ora, il signor Jack Reynolds, ha promosso il ragazzo in prima squadra: è il 1946.

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